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Didacta 2024: arrivo!!!

La scuola mi ha impegnato con una miriade di attività. Riprendo da oggi a scrivere sul blog e ad arricchirlo con le ultime novità.

La prossima settimana sarò a Didacta 2024 con il workshop "Una lente virtuale sul Medioevo", un'esperienza immersiva 3D.

Gli scenari costruiti insieme agli studenti sono tre, tutti molto suggestivi ma soprattutto interattivi. Vi aggiornerò in tempo reale sui social ma anche qui sul blog con alcuni scatti e con la condivisione di idee, riflessioni e suggestioni.

A presto.

Paesaggi immersivi

Le attività nei mondi immersivi fervono.

Gli ambienti virtuali si moltiplicano con attività create dagli studenti o in forma mista. I risultati in termine di apprendimento sono sempre sorprendenti.

L'elemento del gaming e di fatto l'esperienza vissuta in pieno dagli studenti con i loro avatar offre tante opportunità di crescita.

Vi invito a visitare alcuni degli ambienti a carattere storico realizzate con gli studenti.

Stay tuned!!! Nuovi post sull'argomento a breve.

Parco Archeologico Nuragico 

https://www.spatial.io/s/Virtual-Archeo-3-63792175769cb70001d3b539?share=5846736427539127602

 

Museo Parco Archeologico

https://www.spatial.io/s/Museo-Virtual-Archeo-3-63863fb06ec5ba0001482ffd?share=2483585065099008709

 

I mondi virtuali: ai tempi del Medioevo

https://www.spatial.io/s/I-Mondi-Virtuali-ai-tempi-del-Medioevo-6436d12f72293b2baad1abb1?share=4050547398871848300

 

Argomentare e discutere in sole tre tappe

Il testo argomentativo affronta un argomento problematico.

Si parte da una tesi che deve essere dimostrata attraverso prove razionali. Per questo motivo i passaggi a sostegno della tesi devono essere articolati in modo chiaro ed efficace e seguire un ordine rigoroso.

Ad esempio, sono testi argomentativi alcuni articoli di stampa, le lettere alla redazione, e i saggi che affrontano particolari problemi. 

Ogni testo argomentativo presenta una struttura ricorrente di seguito descritta. Si parte da un'introduzione per presentare la questione da affrontare nei suoi elementi fondanti. Successivamente si procede con l'enunciazione della tesi e degli argomenti a suo sostegno. Possono essere inserite delle probabili obiezioni unitamente alla loro confutazione, per confermare che eventuali argomenti contrari non hanno alcun fondamento di esistere. Infine si inserisce una conclusione, nella quale vengono ricapitolati eventualmente gli argomenti e viene ribadita la tesi di partenza.

Infine è opportuno ricordare che un testo argomentativo, dal punto di vista formale, prevede l'uso di connettivi, il ricorso al tempo presente, l'uso della terza persona singolare e l'impiego di figure retoriche in modalità persuasiva.

La forza della parola

La lettura ad alta voce è uno strumento fondamentale per conferire e scoprire l'espressività delle parole di un testo.

I libri di carta o digitali sono fatti per essere letti ad alta voce! Spesso però noi leggiamo con la mente e perdiamo così il fascino e le suggestioni delle parole scandite. Ad esempio i testi poetici, dopo una prima lettura silenziosa, vanno letti a voce alta per non smarrire significati, sonorità e musicalità. 

La lettura richiede particolari tecniche. Innanzi tutto è fondamentale apprendere a scandire in modo chiaro e preciso ogni gruppo di lettere e mantenere un tono di volume costante e alto, che si fa interprete

dei sentimenti espressi dal poeta.

Un punto fermo ci impone un rallentamento del ritmo della voce e di scendere almeno di un tono. Al contrario, la presenza di un punto esclamativo o interrogativo ci fa alzare la voce e in alcuni casi richiede la sua accelerazione. Pertanto una lirica dai toni tristi ci porterà a una lettura composta, al contrario una lirica solare richiederà toni gioiosi e vibranti.

Come si legge una poesia? Diamo il giusto risalto agli accenti, alle pause, agli elementi fonici, al contenuto e al messaggio del poeta. Prima di procedere a leggere il testo ad alta voce, cerchiamo di comprendere il significato delle parole e di decodificare il contenuto più profondo. Rispettiamo la punteggiatura e facciamo una brevissima pausa alla fine di ogni verso, alla fine di una strofa una pausa più lunga, una pausa brevissima per la virgola, breve per il punto e virgola e un po' più lunga per il punto fermo.

Con l'aiuto dell'insegnante evidenziamo le vocali su cui cadono gli accenti per scandire correttamente il ritmo della lirica e sottolineiamo i suoni che eventualmente si ripetono.

A margine del testo ti invito a inserire le annotazioni pertinenti. 

Quali informazioni è utile trascrivere?

Rifletti sulle immagini e sulle sensazioni proposte dal poeta, evidenzia le parole non note, presta attenzione alla presenza di particolari accostamenti e all'uso di aggettivi evocativi.

Fai un profondo respiro e comincia a leggere la lirica ma prima attiva il registratore del tuo smartphone o device per riascoltarti e valutare la tua interpretazione.

 

Come prendere appunti

Prendere appunti è una competenza fondamentale nel mondo d'oggi.

Gli strumenti a disposizione ci consentono di dettare le informazioni con app dedicate sui nostri dispositivi oppure di scriverle sui classici post-it, su fogli di carta o digitali. 

Esistono varie tecniche per riassumere in modo leggibile quanto ascoltiamo.

È fondamentale trasformare i concetti in parole ma facciamo attenzione a non essere né troppo sintetici né troppo dettagliati. 

Per prendere degli appunti leggibili ed efficaci ricordiamoci di eliminare gli articoli, le preposizioni, le congiunzioni e gli ausiliari dei verbi.

Sintetizziamo i periodi e le frasi sostituendo i complementi con aggettivi,  i predicati con sostantivi.

Abbreviamo le parole, ad esempio pagina con p., confronta con cfr..

Certamente possiamo impiegare delle abbreviazioni di tipo personale, in questo caso ricordiamoci di predisporre una legenda per evitare con una rilettura di fare confusione. 

Proviamo a numerare i fatti costruendo una successione.

Evidenziamo parole e concetti con penne colorate e passiamo dal maiuscolo al minuscolo, viceversa.

Molte persone ricorrono ai simboli matematici o di altro genere per sintetizzare i termini ed enfatizzare gli aspetti più rilevanti.

Progetto PON "I Mondi Virtuali"

 

 

Tra marzo e maggio 2023 in qualità di esperto, insieme al collega Umberto Torresani come tutor, ho dato avvio al progetto PON “I Mondi Virtuali”, che aveva come obiettivo il coinvolgimento degli studenti nella cosiddetta didattica immersiva al fine di attivare e potenziare le competenze digitali, curricolari e trasversali.

Chi mi conosce sa quanto mi sta a cuore trovare ed esplorare innovative vie di apprendimento, possibilmente sperimentando direttamente con gli studenti. Negli anni l’apprezzamento e i feedback dei discenti hanno rafforzato la mia convinzione sui benefici effetti derivanti dal co-apprendere nei mondi virtuali.

Qual è stato il target di partecipazione? Gli studenti frequentavano il quarto anno e non avevano mai partecipato a un laboratorio di questo tipo.

Quali sono stati gli strumenti impiegati? Abbiamo lavorato in un’aula informatica e come tool è stato utilizzato Blender. Dimenticavo i visori, naturalmente i Meta Quest 2 per muoversi in Spatial.io.

Come è stato organizzato il percorso? Per tappe: una prima tappa dedicata alla familiarizzazione delle principali potenzialità di Blender; una seconda ha previsto la costruzione di semplici complementi di arredamento. Poi ci hanno preso gusto e hanno realizzato lo scenario che vedete nella galleria sottostante.

In realtà si è lavorato su tre ambienti distinti: il deposito degli artefatti; il museo per documentare i vari step e l’affinamento delle loro competenze; lo scenario finale che costituisce l’evidenza del progetto. 

Il mondo medievale è stato organizzato e modificato sulla base delle visite virtuali condotte con i visori. L’ambiente non ha richiesto solo una verosimiglianza da punto di vista storico ma anche un’accessibilità dal punto di vista degli avatar. È stata necessaria una ricerca accurata per reperire documenti storici affidabili e immagini per ricostruire gli edifici e gli oggetti. Inoltre l’organizzazione del mondo doveva rispecchiare la progettazione in essere degli studenti.

All’interno del progetto abbiamo esplorato le varie potenzialità dell’intelligenza artificiale e discusso sulla sua efficacia o meno. Abbiamo applicato tecniche differenti per una presentazione effetto “wow” degli edifici concentrandoci sul rendering immagini e video.

E anche questa volta gli studenti sono rimasti soddisfatti di un percorso per loro “del tutto nuovo” e come qualcuno ha ribadito: “Non avevamo mai pensato di fare scuola in questo modo innovativo e come una grande squadra, tutti per uno, uno per tutti”.

Visitate gli ambienti, c’è molto di più… anche una caccia al tesoro “La spada nella roccia” che non troverete perché per ora abbiamo deciso di tenerla riservata! 

Qui il link per la visita al Mondo Medievale

https://www.spatial.io/s/I-Mondi-Virtuali-6436d12f72293b2baad1abb1?share=4050547398871848300

invece a questo link trovate il Museo con la narrazione del percorso 

https://www.spatial.io/s/Documentazione-Museo-Immersivo-PON-marzo-maggio-2023-64103b39f40f414f260492d3?share=667534072879488808

AI e Blender: creatività, consapevolezza e co-design a scuola

Il pubblico del Web è diviso sull’impiego dell’intelligenza artificiale a scuola. Alcuni ritengono che gli studenti potrebbero abituarsi ad avere delle risposte preconfezionate senza esercitare il loro spirito critico e creatività. In realtà il problema è sempre lo stesso e affligge sistematicamente qualsiasi nuova tecnologia.

Paura, incertezza e speranza caratterizzano la posizione di molti docenti.

Se non sperimentiamo le opportunità fornite dall’intelligenza artificiale non saremo in grado di individuare le prospettive e le implicazioni nel campo dell’apprendimento e del lavoro.

In ragione di quest’ultima considerazione all’interno del corso sui mondi immersivi, riservato agli studenti, che sto tenendo in quest’ultimo periodo dell’anno scolastico, ho deciso di verificare l’efficacia delle soluzioni proposte da AI.

Di fatto, nella sua versione gratuita, non si è dimostrata infallibile. Per prima cosa le ho chiesto di generarmi il codice per realizzare dieci sfere, disposte in cerchio, con il linguaggio Python in Blender. E fino qui tutto bene come potete vedere da questo screenshot:

Successivamente ho chiesto a Chat GPT di colorare alternativamente le sfere di rosso e bluDa questo momento in poi si è aperta una lunga conversazione, botta e risposta, per la modifica del codice e arrivare a questo risultato attraverso il pannello editor testi: 

Come neofita del linguaggio Python ho cominciato ad apprendere osservando le annotazioni del codice e riformulando nuove richieste sulla base di quanto segnalato da Blender. Ho verificato così sulla mia pelle l’efficacia dell’apprendimento per tentativi e con grande curiosità ho continuato a proporre problemi progressivamente più complessi.

Successivamente alle mie sperimentazioni ho coinvolto gli allievi nell’utilizzo di Chat GPT in modo creativo.

Gli studenti si sono dimostrati interessati e hanno cominciato a chiedere artefatti complessi con texture particolari, individuando subito delle differenze e somiglianze rispetto ad altri linguaggi di programmazione, verificando inoltre il particolare codice python impiegato da Blender.

Come seconda attività ho proposto loro l’integrazione di un particolare add-on, AI-Render, in Blender che, in modo gratuito, permette di creare 124 immagini. Evidenzio il verbo creare perché di fatto è necessario dare vita in Blender a uno scenario, scegliere uno stile, giocare con le varie opzioni a disposizione per realizzare qualcosa del genere.

Infine, ultimo punto, tutto ciò è stato possibile attraverso un percorso di co-design tra gli studenti e me, con un’autovalutazione e riflessione sul tempo eventualmente risparmiato, sull’apprendimento implicito, sulla capacità da parte dell’intelligenza artificiale di stimolare la nostra creatività. Il bilancio è stato positivo, l’intelligenza artificiale può farci risparmiare tempo ma dobbiamo essere competenti per ottenere risposte giuste e coerenti con il nostro lavoro.

Diario di viaggio

Il diario di viaggio è il racconto delle esperienze vissute e delle emozioni provate durante un viaggio. Viene chiamato giornale di bordo se il viaggio viene intrapreso con un mezzo di trasporto come l'aereo, una nave o una barca.

Il diario di viaggio costituisce una testimonianza preziosa per trovare informazioni dettagliate su un luogo non conosciuto, sulle abitudini, sulle tradizioni di popoli lontani. 

Si scrive un diario di viaggio per fissare i momenti più emozionanti di un album dei ricordi; per prendere appunti di carattere scientifico, geografico ed etnologico; per rendere noto agli altri la nostra avventura. Dal punto di vista stilistico sono presenti scelte soggettive, un linguaggio semplice ed immediato, riferimenti geografici precisi, disegni e biglietti di viaggio appuntati e colorati in vario modo. L'autore impiega la prima persona singolare o plurale e si esprime preferibilmente con il presente indicativo.

Un suggerimento: provate in classe a fare una rapida indagine domandando ai vostri studenti quali luoghi hanno visitato recentemente. Chiedete loro perché hanno deciso di intraprendere un viaggio e come sono soliti documentare il loro percorso. Annotate le risposta su una slide del programma di uno schermo interattivo e successivamente affidate agli studenti, suddivisi per gruppi di lavoro, la progettazione di un diario di viaggio.

 

L'importanza della comunicazione

Comunicazione efficace
Comunicare

Comunicazione è una parola per così dire "magica" e infatti ognuno di noi è impegnato quotidianamente a scrivere di sé e di quello che fa sui social.

Esistono varie forme di comunicazione e i canali maggiormente usati in questo periodo sono prevalentemente scritti. La stessa lingua si è piegata a messaggi che impiegano sottocodici linguistici a carattere gergale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: si scrive di più ma si assiste a un impoverimento lessicale crescente.

Certamente le lingue da sempre sono soggette a cambiamenti, si arricchiscono di nuovi termini e prestiti. Ciò che si rileva con preoccupazione è il fatto che i giovani si stanno disabituando a confrontarsi tra di loro in maniera efficace, smarrendo il senso dell'ascolto e della dialettica.

Naturalmente le ripercussioni a scuola non si fanno attendere e proprio dai processi comunicativi bisogna ripartire affinché i nostri studenti siano in grado di ascoltare e ascoltarsi.