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I tempi verbali nel testo narrativo

Romanzo aperto con rosa
Romanzo

I tempi verbali ci consentono di identificare la collocazione temporale di un racconto. L’autore impiega opportuni tempi verbali per suggerire l’idea di eventi accaduti nel passato o per presentare fatti più recenti vicini al suo stato emotivo.

I tempi verbali più impiegati in un racconto sono i seguenti:

il passato remoto è il tempo delle azioni generiche, principali e dei pensieri circoscritti;

il trapassato remoto segnala invece anteriorità rispetto a eventi narrati nel passato;

l’imperfetto indicativo viene impiegato per indicare un’azione passata nel suo svolgimento.

Se un autore decide di narrare fatti più vicini al lui ricorre ai tempi verbali detti commentativi. Scriverà servendosi del presente, del passato prossimo, del futuro semplice o anteriore con il fine di catturare l’attenzione del lettore e/o di farlo partecipare direttamente alle vicende e alle emozioni dei personaggi. 

Spesso si osserva l’uso del presente storico. Pertanto fatti avvenuti nel passato sono raccontati come se avvenissero proprio nel momento in cui il lettore legge.